Dall’acropoli si giunge all’ingresso del Parco Archeologico per una stradina, che nel primo tratto è fiancheggiata da piccoli negozi di souvenirs e nel secondo tratto insiste sul percorso delle mura antiche. Nell’area recintata si possono visitare il teatro, il propileo, l’insula IV e ci si può fare un’idea dell’impianto urbanistico della città.
L’impianto urbano. All'interno della cinta muraria sopra descritta, il tessuto urbano presentava l’impianto rigorosamente regolare, che caratterizza le città ellenistiche di nuova fondazione. La città era attraversata longitudinalmente da tre grandi vie rotabili (decumani), larghe circa otto metri, intersecate ogni trenta metri da vie minori (cardines), larghe tre metri ciascuna. Ne risultava un tessuto a maglie, composto da isolati regolari di metri 30 x 72 circa. La sensibile pendenza del terreno comportava che alcune delle vie minori presentassero delle rampe e che gli edifici, anche all'interno dei singoli isolati, fossero disposti a terrazzi, sostenuti da muri di contenimento, com’era nei dettami dell'urbanistica ippodamea. Dietro le mura si svolgeva una strada di circonvallazione di uso prevalentemente militare.
Il propileo. Il grande edificio che ancor oggi, in parte ricostruito, campeggia tra le rovine della città, viene in genere fatto risalire all'età augustea. Probabilmente si trattava di un propileo monumentale, situato all'ingresso dell'agorà, che collegava/sepa-rava la parte pubblica della città (acropoli e agorà) da quella residenziale. Il complesso architettonico, costruito con tecnica di tradizione ellenistica, constava di cinque navate. Quella centrale, larga circa metri sei e coperta da una volta a botte in calcestruzzo rinforzata da nove archi in conci di arenaria, formava una galleria, che ricopriva la strada principale nel punto in cui essa si immetteva nell'agorà. Questa galleria era fiancheggiata da due strade più strette, non coperte, scavalcate soltanto da archetti destinati a contraffortare la volta centrale. Ai lati delle due strade, due scalinate costituivano un ulteriore passaggio e consentivano al contempo l'accesso alla terrazza dell'edificio. E' possibile che la galleria centrale venisse utilizzata anche come sala per riunioni pubbliche, dopo averne sbarrato l'ingresso con dei cancelli. In tal caso il traffico veniva deviato sulle due stradette laterali, larghe circa 3 metri.
L’insula IV. All’ultima fase della fioritura edilizia della città, collocabile tra il II e il III sec. d.C., risalgono gli edifici che compongono l’insula IV, situata in prossimità del propileo e compresa tra i due decumani principali e due strette stradine laterali (cardines). Il dislivello fra la parte alta a quella più bassa dell’insula è di m. 12,30, per cui gli edifici sono disposti su terrazze artificiali. Procedendo dall’alto verso il basso essa è composta da: a) un edificio termale; b) 1^ casa di abitazione; c) 2^ casa di abitazione; d) fila di tabernae.
a) Le terme occupano le due terrazze più alte. La porta di ingresso, che immette sul cortile interno porticato, si trova sul cardine laterale ed è fiancheggiata da due ambienti con pavimenti a mosaico in bianco e nero. Vi sono rappresentati: in quello di sinistra un toro con i pilei (berretti) dei Dioscuri; in quello di destra il simbolo della Trinacria. Gli ambienti termali veri e propri occupano il lato prospiciente sulla grande via rotabile che porta al teatro. Il frigidarium presenta proprio sulla soglia un mosaico raffigurante due lottatori (Verna e Afer); quindi un mosaico di forma circolare decorato con quattro delfini, e un terzo che rappresenta un centauro marino. Il tepidarium ha pavimenti su suspensurae e tubuli lungo le pareti, conformemente al tipico sistema di riscaldamento utilizzato per le terme in epoca romana. Il mosaico pavimentale reca al centro un grande tondo con Dioniso sotto la vite e una pantera, inquadrato ai quattro angoli da satiri. Il calidarium presenta, invece, un mosaico geometrico. L’insieme delle terme è databile al II sec. d.C. Si notano vari restauri successivi e infine una fase di abbandono alla fine del IV secolo.
b) La terrazza seguente è occupata da una casa d’abitazione, i cui ambienti si dispongono intorno a un peristilio di dieci colonne doriche. La zona a monte è occupata da una serie di piccole stanze, mentre il lato nord-ovest ospita gli ambienti di rappresentanza.
c) Segue sul terrazzamento successivo un’altra più lussuosa casa d’abitazione, i cui vani sono disposti intorno a un peristilio di dodici colonne di mattoni discoidali intonacati. Gli ambienti del lato sud conservano pavimenti a mosaico policromo di età ellenistica. I mosaici geometrici in bianco e nero, invece, appartengono a un rifacimento dell’inizio dell’età imperiale.
d) Al livello più basso sei botteghe, tabernae, alcune delle quali dotate di retrobottega, si affacciano sul decumano centrale, occupando l’intero fronte est dell’insula.
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