Le mura di Tindari costituiscono una delle cinte più grandiose e meglio conservate della Sicilia antica. Esse si snodavano per circa tre chilometri intorno al pianoro, fortemente declinante verso sud-est, che ospitava la città, seguendo le curve di livello e senza rapporto con l'impianto regolare dell'abitato. Consistevano in due paramenti di blocchi isodomi di arenaria, riempiti internamente con pietrame e terra. La massa muraria veniva così ad acquisire una larghezza variabile da m. 2,50 a m. 4,50. Torri rettangolari a intervalli regolari rinforzavano la cinta, a eccezione del lato di sud-ovest, dove la rupe, precipitando a picco, non richiedeva ulteriori opere di difesa.
Il tratto più consistente e meglio conservato si trova al di sotto della strada che porta al Santuario, all’altezza del parcheggio situato all’ingresso del villaggio moderno e al di fuori dal parco archeologico vero e proprio. Sono questi i resti della porta principale della città, che doveva essere di forte impatto monumentale. Essa si apriva in fondo a una grande opera a tenaglia, che disegnava una profonda concavità, ed era protetta da due torri rettangolari, situate ai lati dell'ingresso. Di queste torri se ne conserva una in discrete condizioni, con una scala di sedici gradini che conduceva al cammino di ronda. Allo stato attuale questa torre è alta m. 6, ma sicuramente aveva un piano superiore.
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