Là dove la collina si eleva, formando un poggio affacciato sul mare, nello stesso sito che nell'antichità fu l'acropoli di Calacte, si erge, dominante sulla costa e sulla fiumara, la mole del castello normanno. Il castello di Caronia è uno dei monumenti più importanti e meglio conservati dei Nebrodi. Più di un elemento, desumibile dalla lettura stilistica del monumento, lascia pensare a una committenza regia e a una realizzazione coeva a quella della palermitana Cappella Palatina. Mentre l’esistenza intorno a Caronia di un vasto territorio forestale può far ipotizzare che il complesso sorgesse in origine come residenza di caccia e di svago del sovrano.
Il complesso monumentale si compone di una cinta muraria munita di torri e di forma pressoché triangolare, all'interno della quale si trovano un palazzo e una cappella, più altre più modeste costruzioni aggiunte in epoche successive. Come sappiamo dal geografo arabo Edrisi, che nel 1154 lo definiva “nuova fortezza“, il palazzo fu costruito intorno alla metà del XII secolo, forse per volontà dello stesso Ruggero II.
Di pianta rettangolare con avancorpo sporgente, anche se cronologicamente anteriore, appare stilisticamente affine alla Zisa e alla Cuba, celebri palazzi di delizie e sollazzi, eretti nella capitale dai successori di Ruggero II. La disposizione degli ambienti interni è simmetrica (una sala centrale più ampia e due sale minori laterali) e si ripete sia nel piano nobile (destinato ad abitazione) sia in quello terreno (ingresso e magazzini). La cappella è a tre navate come quella Palatina di Palermo, a differenza di tutte le altre cappelle palatiali normanne che ne hanno una soltanto. Di proprietà privata, non è purtroppo accessibile al pubblico.
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