Il borgo storico di Brolo
Ingresso libero
-
Centro costiero situato intorno a una rocca, che si eleva, in prossimità del mare, su una breve pianura tra i promontori di Capo d’Orlando e Capo Calavà. Lo domina la torre del castello che fu di Bianca Lancia, lo circondano giardini di limoni che ne imbalsamano l’aria.
Il centro urbano. La Statale 113 costituisce l’arteria principale del centro mo-derno. Lungo di essa trovano posto la Chiesa Madre e gli ot-tocenteschi palazzi Baratta, Maniaci, Germanà e Gembillo. Importanti sono anche le vie Pirandello e Libertà, che colle-gano la Statale alla Marina e alla Stazione Ferroviaria.
Le spiagge. Secondo la descrizione che ci ha lasciato l’Amico, nella seconda metà del ‘700 la rocca di Brolo sovrastava la spiaggia ed era “battuta dalle onde del mare”. Questa spiaggia si ampliava nel corso di tutto l’800 fino agli anni ‘60 del ‘900, ed era bella come poche altre. Successivamente però veniva urbanizzata e nel contempo privata di alimentazione dagli interventi di sistemazione idraulica effettuati nella fiumara di Naso e dalla costruzione del molo di sopraflutto del porto di Capo d’Orlando. Per cui da un paio di decenni è sottoposta a vistoso processo erosivo. Quel che oggi resta di quella grande spiaggia è comunque sufficiente a una gradevole balneazione.
La storia di Brolo è intimamente collegata alla fortezza che si eleva sulla sua rocca, menzionata per la prima volta, con il nome di Voab, in un diploma del 1094 del Gran Conte Ruggero. In epoca sveva il castello fu infeudato ai baroni Lancia, insieme a quelli di Piraino, Ficarra e Galati. Da Bianca Lancia, che fu amante, e in letto di morte anche moglie, di Federico II, nacque nel 1232, forse proprio nel castello di Brolo, Manfredi, che ereditò dal padre la corona imperiale e la guida del partito ghibellino. Dante lo incontra nel Purgatorio e lo descrive, in un distico tra i più belli e famosi del poema: “biondo era e bello e di gentile aspetto, / ma l’un de’ cigli un colpo avea diviso”.
Il Lancia tennero la signoria di Brolo fino al 1738, a parte una breve parentesi nell’ultimo quarto del XIV secolo, quando se ne impadronì Bartolomeo Aragona. Nel 1738 Gerolamo Lancia la cedette a Ignazio Vincenzo Abate, i cui discendenti la manterranno fino alla fine del feudalesimo in Sicilia.
Intorno alla metà dell’800 prende avvio l’urbanizzazione lineare lungo la strada statale 113, sostenuta in una prima fase dallo sviluppo dell’agrumicoltura, successivamente - a partire dagli anni ‘70 - dallo sviluppo dell’artigianato industriale e delle attività commerciali.
La Rete del Gusto e dell'Ospitalità nel Bio Distretto Nebrodi-Messina è stata creata dalla F.A.S. - Federazione Agricoltori Siciliani.
Riunisce le più importanti aziende che operano nel settore del turismo, dell'ospitalità, della ristorazione, delle produzioni tipiche agricole ed artigianali.
Brolo
Località